Perché non usare ChatGPT per la tesi

Perché non usare ChatGPT per la tesi

I programmi di intelligenza artificiale come ChatGPT stanno cambiando radicalmente il modo in cui si scrive e si ricercano informazioni.
Purtroppo o per fortuna quando si tratta di redigere una tesi di laurea o di dottorato, utilizzare questi strumenti diventa un errore gravissimo perche':

1. l’IA non pensa, copia

ChatGPT funziona come un contenitore di informazioni predittive e produce testi attingendo da una mole enorme di dati preesistenti quindi non crea nulla di originale. Le risposte che fornisce sono generiche, poco approfondite e prive di spirito critico e coerenza logica necessaria per un lavoro accademico che deve essere originale, ben argomentato e non mosaico di frasi piu' o meno plausibili... quindi l'intelligenza artificiale e' il primo scopiazzatore seriale!

2 Riferimenti sbagliati, banalita' ed errori in serieErrori

ChatGPT genera costantemente informazioni errate o fuorvianti, per esempio, riferimenti bibliografici inesistenti, travisa concetti accademici o fornisce dati obsoleti. Questo è un rischio enorme per chi deve presentare un lavoro basato su fonti verificate e aggiornate. Un solo errore può compromettere la credibilità dell’intera tesi.

3. Testi poco personali e privi di stile accademico

Una tesi non e' solo un insieme informazioni, ma un discorso coerente con uno stile proprio e un filo logico ben preciso. ChatGPT non si adatta alle esigenze specifiche di ogni facoltà o professore e non è in grado di comprendere a fondo il contesto accademico in cui si inserisce la ricerca. Il risultato è spesso un testo anonimo e piatto, lontano dallo stile richiesto in ambito universitario.

4. Originalità e plagio

I testi prodotti da ChatGPT derivano da dati preesistenti e sono spesso simili a contenuti già pubblicati. I software antiplagio sempre piu' performanti rilevano somiglianze con testi accademici, mettendo in rilievo il plagio latente. La questione non e' solo tecnica, ma etica: una tesi deve rappresentare il lavoro e l’impegno dello studente, non un testo generato automaticamente!


5. Capacità critica ed analitica inesistenti

Le fonti citate in una tesi devono essere analizzate e rielaborate criticamente da parte dell'autore non basta l'elenco di dati o frasi messe li a caso. ChatGPT può riassumere argomenti, ma non è in grado di formulare un’argomentazione solida e ben strutturata....e non può valutare dati empirici o sviluppare ipotesi innovative, due aspetti fondamentali nella ricerca accademica.

6. Le università stanno già prendendo provvedimenti

Molte università stanno introducendo strumenti per rilevare testi generati dall’IA e adottano misure severe contro chi ne fa uso improprio. In alcuni casi, l’utilizzo di ChatGPT per scrivere una tesi potrebbe essere considerato una violazione delle regole accademiche, con conseguenze anche gravi per lo studente che possono portare all'espulsione dall'ateneo.

Quindi:

L’intelligenza artificiale può essere uno strumento utile per supportare la ricerca, ad esempio per ottenere spunti iniziali, riassumere testi o tradurre documenti. Tuttavia, delegare completamente la scrittura della tesi a ChatGPT significa rinunciare alla qualità, all’originalità e all’approfondimento critico necessari per un lavoro accademico serio. Per ottenere un risultato valido, la strada migliore resta quella tradizionale: studio, ricerca e, se necessario, l’aiuto di un professionista del settore.


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