Precarietà nel mondo universitario

Precarietà nel mondo universitario

Il lavoro bel mondo universitario è negli ultimi decenni sempre più precario: le condizioni contrattuali del personale (docenti, assistenti, amministrativi) sono instabili, le possibilità di carriera aleatorie e gli stipendi poco in linea con il costo generale della vita soprattutto se rapportato a grandi metropoli come Milano, Roma ecc.
La situazione e' preoccupante in tanto e in quanto riguarda non solo i giovani che decidono di affrontare la carriera accademica, ma riguarda anche figure professionali di comprovata esperienza che si vedono proporre contratti a progetto o a tempo determinato se non borse di studio o assegni di ricerca annuali.
La mancanza di posti con una struttura certa è dovuta spesso alla mancanza di fondi e a politiche di contenimento della spesa che portano a privilegiare assunzioni "flessibili" piuttosto che a tempo indeterminato.
Questa situazione determina un paradosso ovvero i ricercatori altamente qualificati, con pubblicazioni e progetti di ricerca di livello internazionale, hanno un lavoro incerto , mentre le università dipendono dal contributo di questi professionisti per mantenere la qualità della ricerca e della didattica.


Anche i docenti a contratto si trovano nella stessa situazione infatti percepiscono stipendi non adeguati e non godono di tutte le tutele dovute ad un lavoratore impiegato stabilmente. Molti di questi docenti insegnano ma non hanno alcun riconoscimento per il proprio operato cosi che non possono ambire ad avanzamenti di carriera: ovvero esperienza tanta, soldi zero!
Inoltre i docenti in questa situazione spesso sono costretti ad evadere piu' incarichi contemporaneamente senza avere un riconoscimento economico aggiuntivo e nella totale disorganizzazione.
Questa situazione provoca non solo conseguenze sui lavoratori ma anche sull'intero sistema accademico perché la situazione incerta va a scapito della ricerca, dell'insegnamento e di tutta la filiera universitaria. Un docente precario non può occuparsi con serenità dei propri progetti e il continuo ricambio di personale determina discontinuità nella formazione e e produzione scientifica.
Per cercare di risolvere questo problema è necessario un cambiamento di politiche accademiche e governative: solo investendo nella stabilità dei contratti di lavoro del personale e garantendo percorsi di carriera chiari e meritocratici si potrà uscire da questa situazione. Tuttavia mancando una riforma strutturale si corre il rischio che" il mondo accademico diventi sempre più elitario e meno attrattivo per le nuove generazioni di studiosi, con gravi ripercussioni sulla qualità della ricerca e della formazione".
Fonte: web


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