Le opportunità per studiare fuori dall'Italia pagando somme simboliche, o in alcuni casi gratis, non mancano: in Europa ad esempio in Germania, si paga una tassa amministrativa, mentre in Giappone le borse di studio coprono l’intero costo del percorso universitario.
Laurearsi all’estero è a volte più conveniente che non farlo in Italia perché le opportunità per studiare a “basso costo” sono diverse, sia in Europa che al di fuori. In Italia il costo medio annuale delle tasse universitarie, di un ateneo pubblico, si aggira attorno ai 2.594,28 euro, mentre in altri Paesi si può accedere all’istruzione terziaria con costi inferiori, in alcuni casi addirittura in modo gratuito. L’ultimo rapporto sulla tassazione accademica di Federconsumatori, realizzato in collaborazione con Isscon (Istituto Studi sul Consumo), ha segnalato diverse opportunita' di studio a basso prezzo offrendo una panoramica sui costi degli studi universitari all’estero.
Un’analisi del report effettuata dal portale Skuola.net, tra borse di studio e sovvenzioni statali, ha evidenziato che laurearsi in alcuni atenei esteri è alla portata di molti, specie se non ci si allontana tanto. Lo studio pero' non prende in considerazione il costo della vita che, nelle nazioni prese in esame dall’indagine, puo' essere davvero elevato.
In riferimento alla tassazione il quadro normativo della Germania , per esempio, consente di studiare all’università pubblica (quasi) gratuitamente: l’unico costo da sostenere - escludendo le spese accessorie - consiste in una tassa amministrativa compresa tra i 150 e i 250 euro.
Anche in Austria la situazione e' simile, infatti l’istruzione terziaria è facilmente accessibile per tutti gli studenti residenti nell’UE. Piu' vantaggioso è il sistema della Norvegia, che azzera le tasse per tutti gli studenti, indipendentemente dalla nazionalità: qui, entra tuttavia in gioco la variabile legata alle spese di mantenimento, che nel paese scandinavo sono tra le più care d’Europa.