Nell'ultimo decennio le immatricolazioni presso le università telematiche hanno registrato un aumento significativo. Durante la pandemia da Covid 19 questa tendenza e' cresciuta dimostrando una diversificazione nelle scelte educative soprattutto a livello accademico.
Attualmente l' università tradizionale, con aule, lavagne, proiettori e lezioni in presenza sta diventando sempre più aleatoria, queste condividono le scelte degli studenti con le università on line.
Il D.M, MIUR, 1 marzo 2004 istituì l'università telematica G. Marconi la prima di questo genere con sede a Roma.
A partire dall’anno accademico 2013/2014 fino all’anno 2022/2023 la percentuale degli immatricolati nelle università telematiche ha avuto un incremento costante rispetto al settore tradizionale, in particolare il 2013/2014 e 2022/2023, il numero delle immatricolazioni registrate nelle università telematiche è quintuplicato, passando da 4.827 a 26.108 immatricolazioni. In percentuale, nell’anno 2013/2014 le immatricolazioni nel settore telematico erano pari all’1,8% del totale di quell’anno, mentre nel
2022/2023 tale percentuale ha raggiunto quasi l’8% (7,8%). Tra l’anno accademico del 2019/2020 e 2020/2021 inoltre si registra un incremento di ben 1,9 punti percentuali in riferimento alla percentuale di immatricolati nelle università telematiche.
Probabilmente la pandemia Covid-19 ha avuto un ruolo fondamentale, sull’incremento. Infine, nell’anno 2023/2024 si registra una battuta d'arresto delle immatricolazioni in atenei telematici iniziato 10 anni prima.
La percentuale degli studenti immatricolati nelle università telematiche ha registrato punteggi più alti nella componente maschile rispetto a quella femmile.
Nel caso delle immatricolate si conferma il trend: incremento costante del numero delle immatricolazioni registrate nelle università telematiche a partire dall’anno 2013/2014 fino all’anno 2022/2023 con successivo decremento in corrispondenza dell’ultimo anno accademico di cui si dispone di dati, l’anno 2023/2024.
Per quanto concerne il numero degli iscritti complessivi negli atenei italiani si evidenzia una crescita costante nel tempo del settore telematico a discapito di quello tradizionale.
Negli anni accademici del 2013/2014 e 2023/2024 infatti il numero degli iscritti telematici è più che quintuplicato, passando da 52.118 a 273.762 utenti.
Nel 2013/2014 il numero degli iscritti nel settore delle università telematiche era pari all’ 3,1% rispetto al totale di quell’anno, mentre nel 2023/2024 tale percentuale si e' assestato al 14,0%.
Per quanto riguarda le scelte degli utenti in relazione all’offerta formativa degli atenei e' emerso che i corsi di studio preferiti sono quelli di ambito Economico (13,7% di iscritti), Medico-Sanitario e Farmaceutico (12,6%) e Giuridico (11,1%) mentre in coda si trova l'
Informatico (1,8%).
In riferimento poi al sesso di appartenenza degli iscritti la componente femminile predilige i corsi di studio del gruppo disciplinare Medico-Sanitario e Farmaceutico (14,8%), seguiti dai corsi del gruppo Giuridico (11,9%) ed Economico (11,7%).
Anche la componente maschile condivide con il sesso opposto le preferenze per ambito Giuridico (10,1%) ed Economico (16,3%), ma collocano al primo posto la scelta di indirizzi di Ingegneria industriale e dell’informazione (18,6%).
Per quanto attiene ai gruppi disciplinari in cui si registra il numero più basso di iscritti/e, gli scenari sono differenti in relazione al sesso degli iscritti:
minor presenza femminile in corsi di Informatica e Tecnologie ICT (0,5%), Scienze motorie e sportive (1,1%) e Agrario-Forestale e Veterinario (2,0%); mentre minor numero di iscritti di sesso maschile in Educazione e Formazione (1,0%), Psicologia (1,8%) e Linguistica (2,2%).
Le studentesse si iscrivono poi in misura maggiore ad università telematiche per frequentare corsi di Scienze motorie e sportive (19,5%), Psicologia10,8%) e di Educazione e Formazione (7,5%); invece le facoltà telematiche che registrano un minor numero di iscrizioni da parte del sesso femminile appartengono al settore Medico-Sanitario e Farmaceutico (0,2%), Informatica e Tecnologie ICT (0,6%) e Scientifico (0,8%).