Uno dei più grandi dilemmi per uno studente maturando è quello di capire se e cosa scegliere per il proprio percorso accademico. Molti di loro sono sicuri di ciò che vorranno studiare, ma altri si pongono il dilemma del perché studiare legge. In effetti si ha una visione del mondo del lavoro, dopo gli studi giuridici, più ristretta di quella che realmente è, e la scelta del percorso di studi non è sicuramente una delle scelte più semplici da affrontare. Oltre alle incertezze che ogni studente può provare, vi è poi la consapevolezza che scegliendo una facoltà, si è proiettati in uno specifico bacino lavorativo. Chi vuole diventare avvocato/a, giudice o notaio/a sa già perfettamente che Giurisprudenza è la facoltà giusta per sé. Tuttavia, le competenze acquisite con studi giuridici sono molteplici; ad esempio la capacità di inquadrare i problemi, trovare soluzioni e argomentazioni valide, oltre alla conoscenza minuziosa del diritto, qualità apprezzate anche in contesti manageriali e nei settori del pubblico impiego, oltre che nella comunicazione giornalistica, nell’insegnamento e nelle attività sociali dei privati. Giurisprudenza è una facoltà che ha sbocchi lavorativi in diversi settori dal privato al pubblico.
La ricerca del Qs World University ranking ha valutato oltre 1300 università in tutto il mondo per individuare le migliori. Per orientare la scelta verso i migliori atenei può essere utile conoscere la classifica stilata da un sistema che prende in considerazione diversi aspetti, come la forza del programma, le strutture, l’occupabilità dei laureati, la responsabilità sociale, l’inclusività e altro ancora. È possibile visualizzare sul sito i singoli indicatori, in modo che lo studente possa scegliere l’Università migliore, secondo i propri standard; il Qs riconosce che ogni persona può avere esigenze diverse. Per qualcuno può essere fondamentale trovare l’università migliore per la ricerca, altri potrebbero essere alla ricerca delle università con un minore impatto ambientale (SDG ratings - Sustainable Development Goals). Il Qs ha valutato quindi 1300 università, utilizzando degli specifici indicatori ai quali poi si possono aggiungere i SDG ratings - che potrebbero stravolgere la classifica. I principali valori presi in considerazione sono:
La "Reputazione accademica" la quale valuta la qualità dell'insegnamento e della ricerca nelle università del mondo
L'"Occupabilità" è indicatore ottenuto chiedendo a 75 mila datori di lavoro di identificare le università da cui provengono i laureati più competenti.
Il "Rapporto docenti/studenti" valuta la misura in cui le università sono in grado di fornire agli studenti un accesso significativo a docenti e tutor.
La “Citazioni per facoltà” misura la qualità della ricerca, prendendo in considerazione come i diversi campi del sapere abbiano delle culture editoriali diverse.
Il “Rapporto Facoltà Internazionale” misura la capacità dell'università di attrarre docenti e studenti da tutto il mondo, suggerendo che quell’ateneo possiede un’impronta fortemente internazionale con una prospettiva altamente globale.