Un diplomato su due non si iscrive all’università nell’anno della maturità e il 46% si ferma mentre solo un iscritto su quattro riesce ad arrivare alla laurea.
Il 54,5% dei neo-diplomati (esclusi i tecnici) In Lombardia (fonte Openpolis su dati Bes) prosegue il percorso di studi in ambito accademico.
La situazione non è rosea date anche le indicazioni dell’Unione europea, che ha chiesto a ogni Paese di raggiungere il traguardo del 40% di laureati tra i 30 e i 34 anni. L’Italia occupa il penultimo posto con il 27,6% seguita solo dalla Romania a quota 25,8%.
In Lombardia , (tranne Sondrio dove soltanto il 37,1% si iscrive all’università nell’anno in cui ha concluso le superiori), i dati oscillano dal 58% della provincia di Lodi al 51,1% di Brescia, con la città metropolitana di Milano posizionata a metà di una curva (55,7%) bu Questi dati fanno emergere due problemi: il primo di orientamento alla scelta della secondaria superiore, il secondo di abbandono dell’università in itinere. Molto probabilmente potrebbe trattarsi di problemi “sociali” ovvero bisogna domandarsi : ma un ragazzino/a a 14 anni ( anzi qualcuno anche prima dato che si e’ data la possibilità di accedere alla scuola primaria a 5 anni) è già “maturo” da capire che scelta fare? Per quanto riguarda poi l’abbandono dell’università le criticità potrebbero riguardare molteplici aspetti: economici, familiari, delle facoltà con strutture rigide... ecc.