Su Nenniri

L'usanza sarda di preparare il "Nenniri" risale ad un culto pagano ed alle epoche remote dei Fenici.
Le donne sarde,una quarantina di giorni prima della Pasqua, in vasi di buona terra, seminavano chicchi di grano d'orzo, lenticchie ed altri cereali, e collocavano questi vasi sotto i loro letti o in casse che tenevano chiuse.

Le piantine crescevano, ma senza clorofilla, rimanevano bianche o candide.
Al Giovedì o al Venerdì Santo, i vasi col Nenniri ben infiocchettati con nastri di seta o di raso multicolori, venivano collocati sulle balaustre delle chiese, o ai piei della croce di Gesù morto.
Questo era un omaggio di fede delle donne di Sardegna al buon Gesù.

Come si è detto il rito veniva fatto anche dalle donne e dalle fanciulle fenice, in onore del loro dio Adone, che, secondo la loro religione, rinasceva alla vita, uscendo dal regno dei morti, due volte l'anno, e cioè per il solstizio d'estate e l'equinozio di primavera.
Allora le fanciulle fenice, proprio come le nostre donne di sardegna, preparavano questi vasi che chiamavano Herme o Giardini di Adone (dio della bellezza e dell'amore) disponendoli ai piedi degli idoli di Adone, bene ornati di nastri, fiocchi e bandelle colorate, dalle svariate tinte sfumanti, e, abbandonandosi ad una gioia sfrenata, danzavano, con danze molto licenziose, intorno agli idoli, per propiziarsi il loro dio.


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