Per quanto riguarda, invece, il numero totale di matricole, al primo posto si posiziona La Sapienza con oltre 16 mila nuovi studenti seguita da Bologna e dalla Federico II di Napoli a quota 13 mila.

Sul mercato del lavoro le classifiche di Almalaurea sul tasso di occupazione e retribuzione netta media a cinque anni dalla laurea per i laureati magistrali del 2013 sancisce che i più pagati sono gli ingegneri con quasi 1.800 euro al mese ed un tasso di occupazione del 92%, seguiti da coloro che vantano un titolo in Economia e statistica pagati 1.580 euro al mese. Infine in terza posizione i laureati in ambito medico/sanitario con una paga di 1.500 euro ed un tasso di occupazione dell’89%.

Per quanto riguarda gli studenti stranieri nel 2018-19, secondo i dati del Miur, si sono iscritti nelle Università italiane 15 mila stranieri, provenienti principalmente da Romania (15%), Albania (9%), Cina (6%) e Marocco (5%). Le facoltà preferite sono state Economia (22%), Medicina (14%) e Ingegneria (12%).

Un'analisi a parte va fatta in merito alle università telematiche che sono sempre più apprezzate dagli studenti italiani in particolare l'Università online Pegaso, la sola del suo genere ad essere inclusa tra i principali venti atenei italiani. Dal 2010 al 2019 gli immatricolati di questa Università sono cresciuti addirittura del 547%, passando da 897 a 5807 iscritti. La e-Campus ha avuto  1256 neoiscritti e la  Unicusano 1505 nuovi studenti. 

Questa situazione potrebbe essere dovuta a molti fattori in primis la flessibilità delle lezioni che sono su piattaforma on line per cui accessibili a tutti e quindi a coloro i quali devono lavorare ma non vogliono precludersi la possibilità di raggiungere un alto grado di istruzione. Inoltre tali facoltà telematiche offrono la possibilità anche a chi per cause di forza maggiore ha dovuto abbandonare gli studi di raggiungere l’ambito titolo attraverso percorsi mirati e riconoscendo gli esami precedentemente sostenuti presso università tradizionali.

Il successo delle facoltà telematiche è sintomo di una società che è in continuo mutamento e che soprattutto nel nostro paese  ha visto, causa crisi economica, involversi la partecipazione agli studi superiori.